Australian Chardonnay Koonunga Hill
Niente male questo Chardonnay australiano, morbido, quasi burroso, bella freschezza, fruttato, pesca gialla e ananas con un finale che mi ricorda la frutta secca, mandorle, arachidi. Buona la persistenza e il retrogusto dolciastro. Questa la mia breve analisi. Mi fa ridere che le descrizioni di questo Chardonnay, in vari siti di vendita online, sono molto diverse tra loro, …ora c’è anche la mia 😏 l’unica cosa che ci accomuna è il positivo giudizio generale. La riflessione che faccio è che lo stato d’animo, il momento o la situazione possono influire sulla percezione di un vino e farcelo risultare migliore o peggiore. Ad esempio i vini degustati in cantina sono sempre eccellenti, sei dentro la pancia della madre e non puoi che percepirne tutti gli organi che lo hanno messo in vita… poi a casa, dopo qualche mese, stappi la stessa bottiglia e lo senti in modo diverso, meno presente e coinvolgente. Ribadisco che questo Penfolds Koonunga Hill Chardonnay 2016, non è niente male, equilibrato e significativo nell’espressione ma se lo avessi assaggiato lí, in Australia, ne sarei tornato con un giudizio magnifico, invece l’ho degustato a Milano, dopo una giornata ‘impegnativa’ con mia madre che non ricorda i nomi dei suoi figli… Quindi, stato d’animo + o – smart = percezione diversa. Un sommelier o assaggiatore dovrebbe dare solo un giudizio ‘tecnico’ in pochi secondi, stati d’animo ecc. sono solo seghe mentali che niente hanno a che vedere con la degustazione. Io però considero anche queste variabili, perchè non ho alcun vincolo a limitare il mio giudizio e ciò che scrivo. Una visione più romantica, nella quale lascio che il vino mi racconti qualcosa oltre alle sue caratteristiche tecniche, lascio che mi stuzzichi l’immaginario e mi suggerisca qualcosa di suo aldilà di profumi, corpo ecc.. Oggi il mio giudizio secondario è: ottimo vino da meditazione 🧘♀️.
Luca Gonzato