Autore: dipendechevino

Ho ancora molta sete di vino, sono solo all'inizio.

Propizio all’estate

Iniziamo questa calda settimana con qualcosa di molto fresco, il Grechetto Propizio 2018 di Donato Giangirolami. Un bianco giovane e pimpante da uve Grechetto coltivate a Doganella di Ninfa nella zona di Cori. Siamo nel Lazio in provincia di Latina su suoli di argilla e tufo. Il produttore è l’Azienda Agricola Biologica Donato Giangirolami con sede a Borgo Montello (Lt). 

Bene, è nel calice, comunica profumi floreali, eleganti, ricordano le tisane, la camomilla, il biancospino, il miele. In bocca è fresco, minerale, sapido. Ha un bel corpo, snello ma muscoloso. In bocca ha sentori di ananas, pera. Il finale è lungo, citrino. Oltre al gusto molto piacevole ne apprezzo la ‘pulizia’, la finezza, e soprattutto la persistenza. Viene consigliato con carni bianche o formaggi a media stagionatura. Io lo proporrei tranquillamente come aperitivo o per una cena estiva con una tartare di pesce. Si sente che è sano, buono, lo bevi con facilità. Si trova a meno di 10€. Puoi anche portarlo a cena da amici facendo bella figura senza svenarti. Da servire fresco, sui 10 gradi. Certamente Propizio all’estate e, spero, ad una settimana non troppo faticosa.

Luca Gonzato

Timorasso ad Arte

Timorasso 2017, I Carpini. Splende dorato alla luce del sole. Delicati profumi di fiori bianchi fanno da apertura ad aromi molti intensi quando si ruota il calice. Acacia, fieno, miele. In bocca entra potente, pieno, rotondo, sapido. Intenso, ora si mischia con frutti a polpa gialla e agrumi, pesca, ananas, pompelmo, cedro… arriva infine una nota di pietra focaia sullo sfondo, un anticipo di quei sentori d’affinamento che con gli anni andranno ad arricchirlo. Beh, tanta roba, due in uno, penso al Riesling renano e agli Chardonnay di Chablis. Viva il Timorasso, vitigno 100% italiano, autoctono del Tortonese. Complimenti al produttore per questo bel vino che riesce a trasmettere una gran personalità. I sapori restano in bocca almeno una decina di secondi e la fresca acidità ti spinge ad un nuovo sorso. Immagino del pesce ad accompagnarlo, orate, branzini o un bel fritto misto. Bel vino, di quelli che ipoteticamente potrebbero stare nella top-ten ‘vini bianchi sotto i 10€’. Da non trascurare poi che è un vino ‘sano’ da agricoltura biologica, Vegan friendly. Fermentato con lieviti autoctoni e non filtrato. Un vino fatto ad Arte.

Luca Gonzato

Il Centesimino

Sono oltre 500 le varietà iscritte al Registro nazionale e ammesse alla coltivazione. Per un appassionato si tratta di una grande caccia al tesoro dove ogni volta la scoperta regala magnifiche sensazioni, oltre che farci tornare un pochino bambini. Uno di questi tesori si trova in Emilia-Romagna sulle prime colline di Faenza, è il Centesimino. Un vitigno autoctono riscoperto negli anni 40 da Pietro Pianori detto Centesimino. È un vitigno semi-aromatico conosciuto anche come Savignon rosso, ma non ha niente a che fare con il famoso Sauvignon. La bottiglia che ho stappato è una 2017, prodotta dall’Azienda Agricola Ancarani, azienda biologica e associata Fivi. Il colore è intenso e tendente al granato. Colpisce subito al naso per le note balsamiche e floreali. In bocca è leggiadro, minerale. Si confermano i fiori di rosa e viola e piccoli frutti fragranti di amarena. Qualcosa di vegetale tipo il peperone verde, poi ci sento il timo. Non molto persistente ma in compenso ha un bel finale fragrante. Sarà anche un vino storico ma se dovessi dare un’età a questo carattere di vino direi che è un giovanotto pieno di vita. Ottimo servito leggermente fresco, l’ho apprezzato con una braciola alla griglia ma direi che si abbina bene a tanti piatti di media struttura. Occhio che ha il 14% di volume alcolico, ma non si sente durante la degustazione. Buono e soprattutto sincero, un vino che consiglio di assaggiare, questo Centesimino di Ancarani, se anche a voi piace giocare alla caccia al tesoro.

Luca Gonzato

Buonissimo compleanno

Per i suoi 54 anni, l’Associazione Italiana Sommelier, delegazione di Milano, ha organizzato un banco di degustazione strepitoso, con oltre 100 cantine italiane. Un regalo davvero apprezzato da tutti i soci. Non pensavo che ne avrei scritto un post ma alcuni dei vini erano così buoni che me ne sono innamorato e voglio farveli conoscere.

SPUMANTI

Lombardia, Franciacorta Brut Millesimo 2013 Freccianera dei  Fratelli Berlucchi. L’uvaggio è 80% Chardonnay, 10% Pinot bianco, 10% Pinot Nero. Affina 55 mesi sui lieviti. Il costo è sui 22€. L’ho trovato ‘magico’. Grande armonia e lunghezza in questo spumante per le grandi occasioni.

Lombardia, Franciacorta Brut Nature, Mosnel, 24 mesi sui lieviti, Chardonnay 70%, Pinot Bianco 20%, Pinot nero 10%. Altro grande Franciacorta che sorprende sempre per la personalità che esprime. Affinamento 24 mesi. Costo sui 20€. Il biglietto da visita da presentare a casa degli amici.

BIANCHI

Dal Friuli Venezia Giulia la Malvasia istriana Soluna 2017 di Livon. Malvasia istriana 100%. Costo sui 15€. Una malvasia senza compromessi, piace oppure no. Io l’ho trovata fantastica. Le uve appassiscono una decina di giorni, macerazione a freddo e fermentazione in acciaio. Costo sui 15€. Rock n’ Roll.

Dall’Alto Adige il Manna 2017 di Franz Haas. Da 5 tipi di uve vinificate separatamente e poi assemblate. Riesling Renano 40%, Chardonnay 20%, Gewurztraminer 15%, Kerner 15%, Sauvignon 10%. Il costo è sui 20€. Una sinfonia di aromi. Lo vedrei bene in una cena romantica, magari al primo appuntamento. Un vino che conquista. 

Dalla Campania, il Greco di Tufo Giallo d’Arles 2018 di Quintodecimo. Uve Greco 100%. Ennesima conferma da questo bianco tra i miei preferiti. Bello assaggiarlo adesso, ancora giovane, ed apprezzarne la fragranza del frutto. Costo sui 35€. Una garanzia di bontà.

ROSATI

Dall’Abruzzo, il Cerasuolo d’Abruzzo Villa Gemma 2018 di Masciarelli. Uve Montepulciano 100%. Costo sui 10€. Mi è piaciuto un sacco trovare le caratteristiche del Montepulciano in una forma così delicata e godibile. 

Dalla Puglia il rosé 2018 Girofle di Severino Garofano. Uve Negramaro 100%. Costo anche lui sui 10€. Piccoli frutti rossi e melograno che danzano nel palato.

ROSSI

Il miglior vino in assoluto assaggiato oggi: Tenuta Sette Ponti Vigna dell’Impero, bottiglia numero 03230/12688. Un Sangiovese in purezza da vigne di oltre 80 anni. La tenuta si trova in Valdarno. La Vigna dell’Impero risale al 1935, fu fatta piantare da S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia Conte di Torino, su richiesta del cugino S.A.R. Amedeo d’Aosta, Vice Re d’Etiopia, per festeggiare e ricordare la vittoria italiana in Abissinia. Sono 3 ettari a terrazzamenti interamente costruiti a mano. Il vino è un concentrato di tutto quello che si può desiderare in un rosso. Armonia, corpo, tannini vellutati, ampio bouquet aromatico, piacevolezza e persistenza. Affina due anni in botte grande. Epico. Online il costo di questa bottiglia è sugli 85€, è così buono che non mi sento di dire che costa troppo.

Sempre dalla Toscana e sempre Sangiovese, il Brunello di Montalcino 2012, Tenuta Col d’Orcia. Affina in barrique per 4 anni. Costo sui 30€. Il rosso da mettere in tavola con una gigantesca fiorentina.

Dall’alto Piemonte, nel Novarese, il Boca 2015 Le Piane. Uvaggio di Nebbiolo 85% e Vespolina 15%. Affina 36-48 mesi in botte grande. costo sui 50€. Ventaglio aromatico strepitoso. Adorabile sotto ogni punto di vista.

Sempre in Piemonte, da uve Nebbiolo al 100% il Barolo Ravera 2011 di Cogno. Affina 24 mesi in botte grande. Costo 50/60€. Un Barolo che all’austerità preferisce l’eleganza, gran corpo ed armonia.

Dalla Basilicata un grande Aglianico del Vulture Superiore, della casa vinicola Armando Martino. Da uve 100% Aglianico del Vulture. Affina circa un anno in barrique e almeno un’altro in bottiglia. Il costo si aggira sui 35€. Anche questo grandioso nella parte aromatica, eccellente.

È sempre bello festeggiare i compleanni, soprattutto quelli degli altri. 

Grazie Ais e grazie ai produttori!

Luca Gonzato

Franciacorta Millesimo 2013

Ricci Curbastro, Extra Brut Millesimato, 2013. Un Franciacorta di quelli che colpiscono e restano nella memoria. È uno spumante armonico dove i quattro anni passati sui lieviti regalano una bella complessità aromatica ed una personalità unica. I sentori di pasticceria, che ricordano la meringa e le mandorle, si bilanciano perfettamente con gli aromi fruttati, penso alla pera e agli agrumi come pompelmo, arancia e lime. Scorre piacevole con la sua bella acidità e una vena minerale. Il finale è lungo e agrumato. Dall’inizio alla fine si muove con eleganza ed armonia. La sboccatura è avvenuta nel 2018. L’uvaggio è Chardonnay 50% e Pinot Nero 50%. Un gran Franciacorta. Perfetto nel rinfrescare queste calde serate.

Luca Gonzato

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