Packaging e sostenibilità
A proposito di sostenibilità, il mondo del vino ha ampi margini di miglioramento, sia per quanto concerne i trattamenti in vigna che per la gestione del prodotto finale e del suo packaging.
L’impatto, o impronta carbonica della bottiglia in vetro, è rilevante. Il vetro, per quanto riciclabile comporta costi enormi per la movimentazione sia in andata che di ritorno per la parte che viene riciclata. Il packaging gioca quindi un ruolo fondamentale nel tema della sostenibilità.
Ormai si trovano sul mercato varie soluzioni come le lattine, i bag in box, i sacchetti ecc., ma nessuna di queste ha un appeal paragonabile al vetro. Una delle alternative più interassanti è la bottiglia “Frugal“ dall’azienda inglese Frugalpac.
Non è esattamente una novità ma inizia a diffondersi nel mondo ed anche in Francia suscita interesse come imballaggio rispettoso dell’ambiente.
Nel video le caratteristiche della bottiglia in cartone Frugalpac.
La bottiglia è in cartone riciclato al 94% con rivestimento interno adatto a contenere vino o altre bevande. La bottiglia è completamente personalizzabile e pesa solo 83g. I due materiali che la compongono sono riciclabili.
Una bottiglia in vetro (stile bordolese) pesa circa 500g.
In Italia è già stata adottata dalla Cantina La Goccia, in Umbria, per uno dei suoi vini rossi (blend di Sangiovese, Merlot e Cabernet), distribuito in UK.
È rivoluzionaria se si pensa alla storia della bottiglia in vetro, peraltro inventata in Inghilterra nel 1652 per merito di Sir Kenelm Digby.
Vetro forever o la guardate con curiosità? Io la vorrei maneggiare, sentire il vino come esce e soprattutto assaggiarlo per percepirne le sensazioni/diversità. Il vino di qualità lo immaginiamo in vetro, così come tutto il rito di mettere la bottiglia in tavola nel suo classico contenitore, stapparlo e portare il sughero al naso per sentirlo profumare di vino… Qui anche il tappo a vite non lascia spazio alla tradizione. Ma forse sono solo dei tabù ed è il momento di metterli in discussione ed immaginare un futuro diverso.
Anche valutando il trasporto in scatole, con più bottiglie, ha i suoi vantaggi. Non avrebbe la necessità dei tipici rinforzi in cartone usati per il vetro o le enormi quantità di polistirolo o di sacchetti gonfiati, tutto si alleggerisce. Infine il riciclo dei due materiali è decisamente più semplice ed economico rispetto al vetro.
Per una cantina ci vuole coraggio a fare una scelta del genere ma se si è già intrapreso un percorso di sostenibilità potrebbe essere il tassello finale più armonico e coerente. Penso ad esempio alle varietà Piwi coltivate in biologico dove anche i consumatori, sensibili alle questioni ambientali, potrebbero recepire con favore una proposta di questo tipo.
E tu cosa ne pensi?