Dipende che vino: Vendita vini ...e qualche calice in degustazione

Via Bonghi 12 Milano. Tram 3 e 15 - Bus 90/91 - Metro più vicina Romolo (più 10 minuti a piedi o Bus).

Buonissimo compleanno

Per i suoi 54 anni, l’Associazione Italiana Sommelier, delegazione di Milano, ha organizzato un banco di degustazione strepitoso, con oltre 100 cantine italiane. Un regalo davvero apprezzato da tutti i soci. Non pensavo che ne avrei scritto un post ma alcuni dei vini erano così buoni che me ne sono innamorato e voglio farveli conoscere.

SPUMANTI

Lombardia, Franciacorta Brut Millesimo 2013 Freccianera dei  Fratelli Berlucchi. L’uvaggio è 80% Chardonnay, 10% Pinot bianco, 10% Pinot Nero. Affina 55 mesi sui lieviti. Il costo è sui 22€. L’ho trovato ‘magico’. Grande armonia e lunghezza in questo spumante per le grandi occasioni.

Lombardia, Franciacorta Brut Nature, Mosnel, 24 mesi sui lieviti, Chardonnay 70%, Pinot Bianco 20%, Pinot nero 10%. Altro grande Franciacorta che sorprende sempre per la personalità che esprime. Affinamento 24 mesi. Costo sui 20€. Il biglietto da visita da presentare a casa degli amici.

BIANCHI

Dal Friuli Venezia Giulia la Malvasia istriana Soluna 2017 di Livon. Malvasia istriana 100%. Costo sui 15€. Una malvasia senza compromessi, piace oppure no. Io l’ho trovata fantastica. Le uve appassiscono una decina di giorni, macerazione a freddo e fermentazione in acciaio. Costo sui 15€. Rock n’ Roll.

Dall’Alto Adige il Manna 2017 di Franz Haas. Da 5 tipi di uve vinificate separatamente e poi assemblate. Riesling Renano 40%, Chardonnay 20%, Gewurztraminer 15%, Kerner 15%, Sauvignon 10%. Il costo è sui 20€. Una sinfonia di aromi. Lo vedrei bene in una cena romantica, magari al primo appuntamento. Un vino che conquista. 

Dalla Campania, il Greco di Tufo Giallo d’Arles 2018 di Quintodecimo. Uve Greco 100%. Ennesima conferma da questo bianco tra i miei preferiti. Bello assaggiarlo adesso, ancora giovane, ed apprezzarne la fragranza del frutto. Costo sui 35€. Una garanzia di bontà.

ROSATI

Dall’Abruzzo, il Cerasuolo d’Abruzzo Villa Gemma 2018 di Masciarelli. Uve Montepulciano 100%. Costo sui 10€. Mi è piaciuto un sacco trovare le caratteristiche del Montepulciano in una forma così delicata e godibile. 

Dalla Puglia il rosé 2018 Girofle di Severino Garofano. Uve Negramaro 100%. Costo anche lui sui 10€. Piccoli frutti rossi e melograno che danzano nel palato.

ROSSI

Il miglior vino in assoluto assaggiato oggi: Tenuta Sette Ponti Vigna dell’Impero, bottiglia numero 03230/12688. Un Sangiovese in purezza da vigne di oltre 80 anni. La tenuta si trova in Valdarno. La Vigna dell’Impero risale al 1935, fu fatta piantare da S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia Conte di Torino, su richiesta del cugino S.A.R. Amedeo d’Aosta, Vice Re d’Etiopia, per festeggiare e ricordare la vittoria italiana in Abissinia. Sono 3 ettari a terrazzamenti interamente costruiti a mano. Il vino è un concentrato di tutto quello che si può desiderare in un rosso. Armonia, corpo, tannini vellutati, ampio bouquet aromatico, piacevolezza e persistenza. Affina due anni in botte grande. Epico. Online il costo di questa bottiglia è sugli 85€, è così buono che non mi sento di dire che costa troppo.

Sempre dalla Toscana e sempre Sangiovese, il Brunello di Montalcino 2012, Tenuta Col d’Orcia. Affina in barrique per 4 anni. Costo sui 30€. Il rosso da mettere in tavola con una gigantesca fiorentina.

Dall’alto Piemonte, nel Novarese, il Boca 2015 Le Piane. Uvaggio di Nebbiolo 85% e Vespolina 15%. Affina 36-48 mesi in botte grande. costo sui 50€. Ventaglio aromatico strepitoso. Adorabile sotto ogni punto di vista.

Sempre in Piemonte, da uve Nebbiolo al 100% il Barolo Ravera 2011 di Cogno. Affina 24 mesi in botte grande. Costo 50/60€. Un Barolo che all’austerità preferisce l’eleganza, gran corpo ed armonia.

Dalla Basilicata un grande Aglianico del Vulture Superiore, della casa vinicola Armando Martino. Da uve 100% Aglianico del Vulture. Affina circa un anno in barrique e almeno un’altro in bottiglia. Il costo si aggira sui 35€. Anche questo grandioso nella parte aromatica, eccellente.

È sempre bello festeggiare i compleanni, soprattutto quelli degli altri. 

Grazie Ais e grazie ai produttori!

Luca Gonzato

Franciacorta Millesimo 2013

Ricci Curbastro, Extra Brut Millesimato, 2013. Un Franciacorta di quelli che colpiscono e restano nella memoria. È uno spumante armonico dove i quattro anni passati sui lieviti regalano una bella complessità aromatica ed una personalità unica. I sentori di pasticceria, che ricordano la meringa e le mandorle, si bilanciano perfettamente con gli aromi fruttati, penso alla pera e agli agrumi come pompelmo, arancia e lime. Scorre piacevole con la sua bella acidità e una vena minerale. Il finale è lungo e agrumato. Dall’inizio alla fine si muove con eleganza ed armonia. La sboccatura è avvenuta nel 2018. L’uvaggio è Chardonnay 50% e Pinot Nero 50%. Un gran Franciacorta. Perfetto nel rinfrescare queste calde serate.

Luca Gonzato

Riesling Bollenberg Valentin Zusslin 2016

Lunedì 1 luglio, in città, con i parcheggi che magicamente si liberano e la maglietta già sudata alla 9 di mattina. Grrr, non c’è niente di cui esser felici. Vi invidio, a voi che siete già sotto l’ombrellone o all’ombra di un pino.

Pompo l’aria condizionata, ma a parte quel minimo di comfort che permette di ragionare non faccio che peggiorare la mia tosse. E arriva sera, miracolosamente, con un filo d’aria e le finestre spalancate ad accogliere finalmente questa brezza. Come se recitassi un mantra preparo secchiello e ghiaccio per questa bottiglia di Riesling di Zusslin.

Qualche mese fa avevo scoperto la cantina Zusslin a Cerea, durante la manifestazione Vini Veri 2019, innamorandomi del loro Riesling Neuberg 2014. Tornato a casa ho cercato i loro vini online e ho trovato questo Bollenberg 2016. Zusslin è una cantina storica francese, fondata nel 1691 in Alsazia a Orshwihr. Si trova a sud di Colmar. Dal 1997 è certificata in agricoltura Biodinamica. Circa 90000 le bottiglie prodotte da vari vitigni.

Dopo un passaggio della bottiglia, di 15 minuti, nel secchiello ghiacciato, sono pronto a degustarlo. L’ingresso è fresco e fruttato, fragrante, di pesca e albicocca, penso anche  all’uva spina e al pompelmo. Si allunga carnoso su un frutto più maturo e note minerali evolutive di pietra focaia. Bel corpo ed eleganza da vendere. Lungo, con un bel finale minerale che punzecchia l’interno delle labbra a chiamare un nuovo sorso. Ammiro il colore dorato brillante di questo Riesling, così limpido che se non sapessi cos’è dubiterei che è un vino biodinamico. Ottimo, me lo aspettavo ed ora ho voglia di scoprire gli altri vini che producono. Dovrò trattenermi dal non stappare l’altra bottiglia in cantina. Questa è durata giusto il tempo della cena, in due. Ad accompagnare il vino c’erano delle code di gambero. Se fossero arrivate direttamente dal pescatore e non dal supermercato avrebbero sicuramente retto l’abbinamento. Vince il Riesling, e va bene così. Eccellente inizio di settimana.

Luca Gonzato

Bollicine vs caldo tropicale

Per festeggiare i 36* di temperatura a Milano ho pensato di stappare questo Franciacorta Brut della Società Agricola La Fiòca di Nigoline di Corte Franca (BS).

Mentre lo sorseggio mi riappacifico con il mondo. Note fresche e agrumate persistono lungamente lasciando spazio ad un finale che mi ricorda i confetti con le mandorle. La componente acida mantiene la salivazione e invita ad un nuovo sorso. Ottimo servito tra i 4 e i 6 gradi. Consigliato a chi, come me, non ha una casa al mare o in montagna dove fuggire dal caldo tropicale.

Luca

Spumante, sì ma quale?

Se di fronte allo scaffale stai per acquistare uno Spumante ma vieni assalito dai dubbi ti basta sapere che:

Se trovi scritto Metodo Classico oppure Champenoise, vuole dire che lo spumante in questione ha avuto una rifermentazione in bottiglia (link spumantizzazione). Ad ogni singola bottiglia è stato aggiunto zucchero e lievito ed è stata poi tappata temporaneamente, si fa per dire, perchè possono passare anche 10 anni sui lieviti prima della sboccatura e della tappatura definitiva. Questo processo, insieme ad un lungo affinamento in bottiglia conferisce complessità aromatica e corpo allo spumante. Le bollicine risultano anche più numerose e piccole. Di solito costa di più proprio per i tempi di lavorazione e affinamento. Senza dubbio lo spumante che preferisco. Si pensi ad esempio a Franciacorta o Champagne. Alcuni degli aromi che si sviluppano nei ‘metodo classico’ sono quelli di crosta di pane e pasticceria che spesso vanno a braccetto con quelli agrumati. I vitigni più utilizzati sono Chardonnay, Pinot nero e Pinot bianco. In Champagne anche il Pinot Meunier.

L’altra tipologia, che non sempre è specificata in etichetta, è quella dei metodo Martinotti oppure Charmat, è la stessa cosa, in entrambi i casi si parla di rifermentazione in autoclave, cioè un grande contenitore. Solitamente l’affinamento è più breve e gli aromi meno complessi. Un esempio su tutti è il Prosecco (vitigno Glera). Spesso il filo conduttore aromatico riporta alla mela verde o alla pera. Se vogliamo è più semplice da bere, si apprezza per la sua freschezza.

Detto questo si deve poi scegliere la versione in relazione al grado zuccherino. Si va dai Pas Dosè o Nature, senza zuccheri aggiunti, verticali e netti nell’esprimersi (per me il top), all’Extra Brut e Brut dove lo spumante inizia ad ammorbidirsi pur rimanendo ben secco. Con Extra dry e Sec la percezione degli zuccheri diventa più netta, per poi passare ai Demi-sec e Doux dove il dolce è il filo conduttore, questi ultimi li considererei solo in abbinamento ai dolci. 

Se devi organizzare un aperitivo e magari vuoi continuare a gustare bollicine durante la cena ti consiglio le prime tre versioni (Nature, extra-Brut, Brut). Se devi fare un regalo ad un esperto rimarrei sulle prime due. L’extra dry e sec potrebbero essere apprezzate di più da chi beve bollicine solo sporadicamente o ama quel retrogusto dolce. In ogni caso prova almeno una volta ogni tipologia così ti fai un’idea precisa e la volta successiva vai a colpo sicuro.

Ci sono poi gli spumanti rosé che prendono il colore da una brevissima macerazione a contatto con le bucce. Ottimi perchè portano con sé i sentori di piccoli frutti rossi e magari un ricordo di tannini. Infine consiglio di provare anche tutti gli altri Spumanti che vengono realizzati con uve poco conosciute come ad esempio l’Erbaluce oppure da vitigni che solitamente producono vini rossi come ad esempio il Nebbiolo o il Negroamaro. Poi ci sarebbe da parlare dei metodo ancestrale o della Vernaccia nera di Serrapetrona ma direi che come approccio basta questo.

Goditi le bollicine esclusivamente fredde, tra i 4 e gli 8°. Se pensi di tenere la bottiglia in tavola durante la cena prevedi un secchiello con il ghiaccio perchè non c’è niente di peggio di uno spumante a temperatura ambiente.

Luca Gonzato

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