Dipende che vino: Vendita vini ...e qualche calice in degustazione

Via Bonghi 12 Milano. Tram 3 e 15 - Bus 90/91 - Metro più vicina Romolo (più 10 minuti a piedi o Bus).

Château La Grave, Pomerol 2015

Château La Grave Trigant De Boisser. Un vino francese della zona di Bordeaux, realizzato da Jean-Pierre Moueix con uve di Merlot all’85% e di Cabernet al 15%. Le vigne sono coltivate su terreni caratterizzati da argille fini. Il Cru è quello di Pomerol, famoso nel mondo per l’etichetta di uno dei vini più cari in assoluto, lo Chateau Petrus, venduto a oltre 5000€ a bottiglia. Io ne ho spesi molti meno, circa 40. Si potrebbe obiettare che con la stessa cifra si acquista un’ottima bottiglia di Bolgheri ma se si vogliono fare confronti e capirne di più bisogna assaggiare anche i vini francesi, in particolare quelli della zona di Bordeaux che utilizzano le stesse uve, cioè Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot. Sono le uve di quello che in gergo viene chiamato Taglio Bordolese.

I profumi di questo Pomerol mi ricordano le ciliegie sotto spirito, i fiori passiti, l’humus e il cuoio. In bocca è rotondo, i tannini sono perfettamente integrati, resta una bella acidità e qualcosa di fresco nel frutto che si sposa con sentori dolci di legni esotici. È lungo e caldo, si percepisce leggermente il valore alcolico di 14,5. Il finale mi ricorda l’arancia rossa e il retrogusto mi riporta note di cacao. Gran bel vino, equilibrato ed armonico nelle sue componenti. Non ci trovo difetti. L’ho degustato con carne alla brace ma lo apprezzo ancor di più da solo, un mangia e bevi che ha tutto in sé, ah les français… ripenso alla giornata di ieri, passata assaggiando i vini dell’alto Piemonte. Vini diversi, quelli del Novarese\Vercellese, da uve perlopiù di Nebbiolo, ma della stessa categoria ‘rossi affinati in legno’. Forse due di quelli assaggiati ieri possono avvicinarsi alla sensazione armonica complessiva e alla finezza ed eleganza di questo Pomerol. Senza nulla togliere alle eccellenze italiane bisogna anche riconoscere le eccellenze degli altri e questo Pomerol merita davvero un punteggio sopra i 90. Lo consiglio sia per la qualità che per il prezzo abbastanza accessibile.

Luca Gonzato

Gattinara

Gattinara, è un comune e una Denominazione dell’alto Piemonte in provincia di Vercelli. Territorio di Nebbiolo e di altre uve tipiche come la Vespolina e l’Uva rara. A caratterizzare i vini di questa zona sono i suoli di origine vulcanica che danno al Nebbiolo caratteristiche particolari e differenti da quelli delle Langhe o della Valtellina. Sapidità e mineralità contribuiscono al tipico bouquet olfattivo del Nebbiolo con note speziate e balsamiche. Poi c’è l’apporto delle altre uve, usate in piccola percentuale, che donano un’ulteriore impronta di stile, migliorandone sia l’aspetto visivo, con più colore (il Nebbiolo ha poca sostanza colorante), che di complessità gusto olfattiva, con l’apporto di speziatura e sentori di frutti rossi. 

Oggi assaggio il Gattinara 2014 della cantina Torraccia del Piantavigna, con sede in Ghemme e attiva dagli anni 50. Deve il nome a Pierino Piantavigna il fondatore e ad una collina ben esposta chiamata Torraccia. Si presenta con un bel colore rubino/granato e profumi fragranti. Seppur ancora giovane (sono vini in grado di evolvere per molti anni) è già un vino pronto e pienamente apprezzabile. Sono comunque passati 3 anni in legno e quasi due in bottiglia. I profumi sono floreali di viola e rosa, fruttati di marasca e prugne con note di erbe aromatiche come il timo e sentori di affinamento in legno. Profumi che evolvono nel calice… dopo un’oretta vi regalerà profumi più speziati e balsamici. È lungo nella persistenza, fresco e progressivamente avvolgente nel palato. L’astringenza tannica è presente ma in modo composto e per nulla fastidiosa anche degustando il vino da solo.  Minerale, sapido, con finale che ricorda profumi mentolati. La domanda sorge spontanea, ma se l’annata 2014 che non era stata granché, per via delle piogge e della difficile maturazione delle uve, ha dato alla luce un vino così, come saranno le versioni delle ‘belle’ annate come ad esempio la 2010?. Questo per dire che è un ottimo Gattinara, per certi aspetti austero come ogni Nebbiolo di classe ma allo stesso tempo bevibile con sempre maggior piacere. Perchè diciamocelo, i vini buoni sono quelli che ti fanno venir voglia di berne ancora e questo è così.

Sono 16 i produttori del Gattinara Docg che ho individuato e riportato nell’infografica, (segnalatemi se ho dimenticato qualcuno).

La prossima settimana ci sarà un appuntamento imperdibile per chi volesse scoprire tutti i Nebbioli dell’alto Piemonte, si chiama Taste Alto Piemonte, 30-31 marzo, 1 Aprile 2019,al Castello di Novara. Trovate maggiori info su https://www.tastealtopiemonte.it

Luca Gonzato

Vini dalla Provincia di Milano?

Oh Yes! Dalle colline di San Colombano al Lambro come questo Collada rosso 2017 dei Poderi di San Pietro. Un rosso beverino composto per il 70% da uve Merlot e 30% di Croatina. Fresco e brioso con note floreali di rosa, fruttate di ciliegie e more. Nel finale arrivano anche sentori vegetali e minerali. Ideale per accompagnare salumi freschi e morbidi oppure un gran piatto di pasta al ragù di carne. Mi piace e mi è venuta voglia di scoprire gli altri vini di questa cantina scoperta per caso sugli scaffali del supermercato. Un vino da pasto, abbastanza semplice nella complessità ma ben bilanciato, gradevole ed onesto nel prezzo.

Luca Gonzato

Esperti in Franciacorta, da Ferghettina

Una giornata in famiglia, anzi due, quella di Onav e quella di Ferghettina 🥂❤️🍾 in Franciacorta, ad Adro, nel regno della bollicina italiana. L’occasione è stata la consegna dei diplomi di Esperti Assaggiatori.

Ferghettina produce vini dal 1991. Sono 200 gli ettari coltivati e circa mezzo milione le bottiglie prodotte. Il nome Ferghettina deriva dal primo appezzamento acquistato ad Erbusco. Ambiente giovane e familiare in Ferghettina, bellissima la struttura con annessa cantina sviluppata su tre livelli.

Sono sette le versioni di Franciacorta prodotte, una scelta che esalta sui vini le differenze dei diversi terreni della proprietà. Impressionanti i 150 serbatoi di vinificazione ma ancor di più il caveau dove sono conservati i campioni di tutte le annate.

Per festeggiare il diploma ci siamo spostati nella terrazza con vista sulle vigne e abbiamo assaggiato tre belle espressioni di Franciacorta baciate da sole. Ferghettina Brut (85% Chardonnay e 15% Pinot nero), bella bollicina, agrumata, fresca in ingresso, piena e rotonda nel finale quasi burroso. Poi il Milledì, 100% Chardonnay, nella tipica bottiglia a base quadrata brevettata da Ferghettina. La forma quadrata consente una maggiore superficie di contatto dei lieviti che, all’opposto, nelle bottiglie tradizionali, occupano solo una striscia (a bottiglia sdraiata). Beh, questo Chardonnay mi è piaciuto molto per la sua finezza ed eleganza. Il terzo ed ultimo assaggio è stato un grande ed apprezzato regalo offerto da Ferghettina, l’Eronero 2009. Spumante 100% Pinot nero che è stato sui lieviti 5 anni ed ha poi riposato in bottiglia per presentarsi oggi in una forma smagliante. Rosato ramato con una complessità olfattiva davvero interessante. Spiccano sentori di rabarbaro e caramello ma anche di piccoli frutti rossi. Il sorso è appagante sotto ogni punto di vista, ti trasporta lontano, senti qualcosa di speciale che solo l’età può dare.

Complimenti a Ferghettina per l’alta qualità dei suoi Spumanti e ad Onav per la bella giornata passata insieme. Grazie a tutti ed in particolare a Giovanna, Roberto e Tommaso con i quali ho condiviso il percorso di studi e tante degustazioni.

Luca Gonzato

Riserva Contucci 2013

Il Nobile di Montepulciano. Un vino ottenuto con le uve nobili destinato alle mense dei nobili. Un vino la cui storia corre parallela a quella dei Contucci, produttori dal 1700, le cui Cantine risalgono al XIII secolo e facevano parte della prima cinta muraria di Montepulciano.

Il mio ricordo è molto più recente, dell’estate scorsa, quando ho avuto il piacere di visitare la storica cantica su tre livelli, fare una degustazione e portarmi a casa questa Riserva 2013.

Il territorio, tra la Val di Chiana e la Val d’Orcia in Toscana, è caratterizzato da suoli sabbiosi e argillosi del Pliocene. Ma veniamo al vino, è una Riserva con minimo 3 anni di affinamento in legno ed uno in bottiglia. L’uvaggio è 80% Prugnolo gentile (Sangiovese grosso), 10% Canaiolo nero, 10% Colorino. Il colore è rosso granato con ancora dei bei riflessi rubino, rimanda profumi di violetta, amarena, prugna, spezie dolci, rabarbaro, chiodi di garofano, cuoio, tabacco, una nota ematica. Grande eleganza sia olfattiva che gustativa. Ingresso fresco, brioso, si allunga via via in una morbidezza vellutata ed un tannino evoluto. Equilibrato, armonico, caldo. Buono, buono.

Adoro il Nobile di Montepulciano per la sua eleganza e per la facilità con cui si lascia bere. Questa Riserva di Contucci regala belle emozioni e la voglia di tornare presto a Montepulciano.

Luca Gonzato

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