Bolgheri, tra cielo e mare
La Toscana di Castagneto Carducci e la DOC Bolgheri mettono d’accordo tutta la famiglia nella scelta della vacanza. Mare, spiaggia, ottimi ristoranti e vini eccellenti, fanno di questa zona il luogo perfetto per rilassarsi e godere dei piaceri della vita.
Percorrere la strada provinciale Bolgherese e veder scorrere i nomi di rinomate cantine è emozionante. Salendo da San Guido con il suo Oratorio verso il Castello di Bolgheri si percorre la meravigliosa strada dei Cipressi decantata dal Carducci e diventata monumento nazionale. Quattromilanovecentosessantadue metri di lunghezza e duemilacinquecentoquaranta cipressi.
Vigne, uliveti e grandi pini marittimi dominano il paesaggio circostante, in lontananza i boschi sulle colline e la costa con le sue spiagge. Profumi di macchia mediterranea e una brezza che mitiga la calura estiva rendono questo terroir ideale per le vigne. I suoli sono di matrice argillosa e sabbiosa con un particolare scheletro Bolgherese di argille compatte dove le radici faticano a trovare spazio per raggiungere gli strati marini più profondi.
Bolgheri è famosa per i vini “supertuscan”, cioè quei vini rossi in stile Bordolese da uve di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, in blend o in purezza. La denominazione consente anche Syrah e Sangiovese fino al 50% o altre varietà a bacca rossa che possono arrivare fino al 30% come ad esempio il Petit Verdot o il Teroldego che seppure in piccola percentuale ho trovato nell’ottimo rosso di Michele Satta.
Insomma grandi possibilità espressive del territorio a cui appartiene anche la celebre DOC Bolgheri Sassicaia.
Le grandi famiglie del vino sono tutte qui con i rinomati rossi Sassicaia, Ornellaia, Matarocchio, Grattamacco ecc. Ci vorrebbe un mese dedicato alle visite e soprattutto una programmazione e prenotazione anticipata. Scordatevi di chiamare e trovare disponibilità immediata o nell’arco di pochi giorni nelle cantine più famose.
Ho fatto visita alla Tenuta Guado al Tasso dei Marchesi Antinori, un marchio storico arrivato alla 27a generazione, indubbiamente un punto di riferimento qualitativo nel panorama vinicolo internazionale.
Giornata splendida, calda e ventilata. Ci permette di godere della vista sulle vigne che si perdono in lontananza fino ad arrivare all’Aurelia che separa le pinete e le spiagge della costa da questo primo entroterra. Cinque vini in assaggio partendo dal rosato e succulento Scalabrone da uve di Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Poi il Vermentino con la sua bella acidità e sapidità che accompagnano i profumi aromatici di questo grande vitigno che è l’alfiere in bianco del territorio.
Segue il Bruciato, annata 2019, con la sua piacevolezza che lo ha reso famoso e accessibile ad una grande platea. Poi il Cont’Ugo 2019, un Merlot in purezza che è una bellissima scoperta. Succoso di frutti rossi maturi che mantiene una energica tensione e dinamicità nel palato. Anni luce lontano da quei piatti Merlot che si trovano spesso nel nord-est. Anche il prezzo è accessibile, sarà la bottiglia che mi porterò a casa. Ultimo assaggio il Guado al Tasso Bolgheri Superiore, qui si tocca l’eccellenza in quanto ad eleganza e piacevolezza. Un vino che con il suo sottofondo balsamico ti trasporta in sublimi ambiti gustativi.
Nella Tenuta viene realizzato anche il Matarocchio, Cabernet Franc in purezza da singola parcella, ma è al di fuori delle mie possibilità poterlo assaggiare. Nella Tenuta si produce anche dell’ottimo olio d’oliva, sono allevati allo stato brado suini di razza Cinta Senese ed è presente l’Osteria del Tasso.
I pochi giorni passati in questa zona hanno cancellato i miei preconcetti sulla Denominazione e mi hanno fatto innamorare di questo territorio dove l’armonia del paesaggio si ritrova anche nei vini. Sono tante le eccellenze vinicole qui prodotte che non mi stancherei mai di assaggiare. Mi spiace lasciare questi paesaggi, è uno di quei posti che mi ha fatto pensare “vorrei vivere qui”, tra cielo e mare.