L’immenso patrimonio ampelografico italiano ci permette di scoprire in ogni regione qualcosa di unico, in Campania e in particolare nell’isola di Ischia, ha trovato casa la varietà Forastera. Una tipicità che ha una stretta parentela genetica con altre due cultivar ischitane, la Biancolella e l’Arilla. Vitigni storicamente legati ai Greci che introdussero la viticoltura nell’isola. La Forastera visse un periodo di diffusione ad Ischia con l’avvento del Fillossera alla fine dell’800 in quanto particolarmente resistente al parassita. Viene utilizzata sia in uvaggio con altre varietà che in purezza. Fine ‘800 è anche l’epoca in cui Casa D’Ambra, dell’omonima famiglia, inizia a far conoscere i suoi vini prima a Napoli e poi in tutta Italia e nel mondo. Oggi è la quarta generazione familiare a mantenere alto il valore di queste varietà.
I terreni vulcanici dell’isola, ricchi di potassio e fosforo, donano un carattere unico a queste uve. I vigneti di Forastera, circa quattro ettari, sono situati tra i 400 e i 500 mt slm. nei comuni di Forio, Lacco Ameno e Serrara Fontana.
L’elegante bottiglia renana di questa Forastera conserva un vino dal colore delicato e dai riflessi verdognoli. È limpido e abbastanza consistente. Il profumo è elegante, floreale e fruttato di pesca gialla, con una bella nota tiolica d’erbe aromatiche, origano, timo… La vinificazione è in acciaio a temperatura controllata. L’assaggio denota un corpo strutturato e sorretto da una spalla acida freschissima. Arrivano al palato quelle sensazioni minerali che mi aspettavo e che mi fanno ricordare i bianchi delle Alpi. Nel retrogusto si sfumano note fruttate a ricordi di foglia di pomodoro e menta. Il finale è marino, salino, con un bel frutto di pesca matura ad allietare le papille. Un’ondata di freschezza che ti avvolge per poi lasciarti con la voglia d’essere nuovamente rinfrescato. Mi sento turista in una nuova spiaggia, gioco tra le onde gustative.
Un ottimo bianco, teso, abbastanza muscoloso e di grande finezza. Il volume alcolico del 13% lo arrotonda e gli dona vibrazioni eleganti. L’aperitivo guardando il tramonto sul mare sarebbe il miglior modo per degustarlo. Una treccia di mozzarella con pomodorini e del pane fatto in casa sono tutto quel che mi serve per rendere la serata magica. La Forastera si è fatta conoscere ed ora è impossibile dimenticarla.
Con questo rosso del Volturno torno ad assaggiare il Pallagrello nero. Una varietà antica e tipica del Casertano. Ancora poco conosciuta ma dal passato glorioso, basta dire che veniva prodotto uno dei vini preferiti dai Borbone. Il nome si riferisce alla forma arrotondata degli acini e al termine dialettale ‘pallarello’ (rotondetto).
Nel calice ho l’interpretazione prodotta dall’azienda agricola biologica Il Verro di Formicola (CE). Pallagrello nero 100%, Terre del Volturno IGP, annata 2018.
Alla vista è compatto e dal colore rubino intenso. I profumi ricordano bacche nere, mirtilli, la viola e qualcosa di vegetale balsamico. L’assaggio è equilibrato e succoso, con aromi retronasali speziati, penso alla carruba e al tabacco. Il tannino è presente in modo composto e suggerisce l’abbinamento a carni succulente. Si fa apprezzare per il carattere fragrante e allo stesso tempo per la buona complessità e piacevolezza. Il finale è vellutato, quasi sabbioso e sapido, ti invoglia a rinfrescarti nuovamente. Il volume alcolico del 13% gli dona quel giusto calore lasciando alla fragranza la prima fila.
Felice d’aver ritrovato il Pallagrello nero, un’altra perla nel panorama dei vitigni italiani. Buttando l’occhio su sito del produttore ho scoperto l’esistenza di un vitigno a me sconosciuto, il Coda di Pecora. Curiosità a 1000!
Azienda Agricola Il Verro Via Lautoni snc, Località Acquavalle, 81040 Formicola, Caserta – Sito web
Provincia di Benevento Comuni di: Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Foglianise, Montesarchio, Paupisi, Torrecuso, Ponte, parte di Benevento, Cautano, Vitulano e Tocco Caudio.
tipologie Aglianico del Taburno rosso (anche rosato e riserva)
uvaggio Aglianico minimo 85%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 15%.
Provincia di Avellino Comuni di: Avellino, Lapio, Atripalda, Cesinali, Aiello del Sabato, S. Stefano del Sole, Sorbo Serpico, Salza Irpina, Parolise, S. Potito Ultra, Candida, Manocalzati, Pratola Serra, Montefredane, Grottolella, Capriglia Irpina, S. Angelo a Scala, Summonte, Mercogliano, Forino, Contrada, Monteforte Irpino, Ospedaletto D’Alpinolo, Montefalcione, Santa Lucia di Serino e San Michele di Serino.
tipologie Fiano di Avellino bianco
uvaggio Fiano minimo 85%; possono concorrere Greco, Coda di Volpe e Trebbiano toscano, massimo 15%.
Provincia di Avellino Comuni di: Taurasi, Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemileto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant’Angelo all’Esca, San Mango sul Calore, Torre le Nocelle e Venticano.
tipologie Taurasi rosso (anche riserva)
uvaggio Aglianico minimo 85%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 15%
Province di Caserta e Napoli Provincia di Caserta, comuni di: Aversa, Carinaro, Casal di Principe, Casaluce, Casapesenna, Cesa, Frignano, Gricignano di Aversa, Lusciano, Orta di Atella, Parete, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Sant’Arpino, Succivo, Teverola, Trentola – Ducenta, Villa di Briano, Villa Literno. Provincia di Napoli, comuni di: Giugliano, Qualiano, Sant’Antimo.
Provincia di Napoli Comuni di: Procida, Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, parte di Marano di Napoli.
tipologie Campi Flegrei bianco Campi Flegrei rosso Campi Flegrei Falanghina (anche spumante e passito) Campi Flegrei Piedirosso o Pér e palummo rosso (anche rosato, riserva e passito)
uvaggio Campi Flegrei bianco: Falanghina 50-70%; uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 50%. Campi Flegrei rosso: Piedirosso minimo 50%; Aglianico minimo 30%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 20%. Campi Flegrei Falanghina: Falanghina minimo il 90%; possono concorrere uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 10%. Campi Flegrei Piedirosso o Pèr ‘e palummo rosso: Piedirosso o Pèr ‘e palummo minimo 90%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 10%.
Provincia di Salerno Comuni di: Castel San Lorenzo, Bellosguardo, Felitto, parte di Aquara, Castelcivita, Roccadaspide, Magliano Vetere e Ottati.
tipologie Castel San Lorenzo bianco Castel San Lorenzo rosso (anche rosato) Castel San Lorenzo Barbera Castel San Lorenzo Moscato (anche spumante, passito e lambiccato) Castel San Lorenzo Aglianicone
uvaggio Castel San Lorenzo bianco: Trebbiano toscano 50%-60%; Malvasia Bianca 30%-40%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 20%. Castel San Lorenzo rosso: Barbera 60%-80%; Sangiovese 20%-30%; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 20%. Castel San Lorenzo Barbera: Barbera minimo 85%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 15%. Castel San Lorenzo Moscato: Moscato bianco minimo 85%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 15%.
Provincia di Salerno Comuni di: Vietri, Cetara, Maiori, Minori, Ravello, Scala, Atrani, Tramonti, Furore, Praiano, Positano, Amalfi, Conca dei Marini.
tipologie Costa d’Amalfi bianco (anche spumante e passito) Costa d’Amalfi rosso (anche rosato e passito) Costa d’Amalfi Furore bianco Costa d’Amalfi Ravello bianco Costa d’Amalfi Tramonti bianco Costa d’Amalfi Furore rosso Costa d’Amalfi Ravello rosso Costa d’Amalfi Tramonti rosso
menzioni geografiche Ravello: comuni di Ravello, Scala, Minori, Atrani. Tramonti: comuni di Tramonti e Maiori. Furore: comuni di Furore, Praiano, Conca dei Marini, ed Amalfi.
uvaggio Costa d’Amalfi bianco, Ravello bianco, Tramonti bianco: Falanghina e/o Biancolella minimo 40%; possono concorrere uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 60%. Costa d’Amalfi Furore bianco: Falanghina e Biancolella minimo 40% di cui Falanghina minimo 30% e Biancolella minimo 10%; Pepella, Ripoli, Fenile, Ginestra (sinonimi Biancazita, Biancatenera) 40%-60%; possono concorrere uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 20%. Costa d’Amalfi Tramonti rosso: Piedirosso (localmente detto Per ‘e palummo) minimo 30%, Sciascinoso (localmente detto Olivella) e/o Aglianico congiuntamente o disgiuntamente massimo 50%; Tintore minimo 20%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 30%. Costa d’Amalfi rosso, Furore rosso, Ravello rosso: Piedirosso (localmente detto Per ‘e palummo) minimo 40%; Sciascinoso (localmente detto Olivella) e/o Aglianico, congiuntamente o disgiuntamente, massimo 60%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 40%.
Provincia di Benevento Tutto il territorio della provincia, comuni di: Benevento, Montesarchio, Sant’Agata De’ Goti, San Giorgio del Sannio, Airola, Telese Terme, Apice, Guardia Sanframondi, Morcone, San Bartolomeo in Galdo, Sant’Angelo a Cupolo, Moiano, Limatola, Cusano Mutri, San Salvatore Telesino, Paduli, Cerreto Sannita, Solopaca, San Nicola Manfredi, Faicchio, Torrecuso, Ceppaloni, San Marco dei Cavoti, Foglianise, Pietrelcina, San Leucio del Sannio, San Giorgio La Molara, Vitulano, Dugenta, Amorosi, Calvi, Apollosa, Castelvenere, Ponte, Colle Sannita, Pago Veiano, Circello, Baselice, Frasso Telesino, Durazzano, San Lorenzello, Pontelandolfo, San Lorenzo Maggiore, Pannarano, Bucciano, Paolisi, Cautano, Arpaia, Pesco Sannita, Fragneto Monforte, Melizzano, Buonalbergo, Paupisi, Molinara, Campoli del Monte Taburno, Tocco Caudio, Castelpagano, Montefalcone di Val Fortore, Bonea, Foiano di Val Fortore, Puglianello, Casalduni, San Martino Sannita, Forchia, Castelpoto, Castelvetere in Val Fortore, Reino, Campolattaro, Fragneto L’Abate, Santa Croce del Sannio, Castelfranco in Miscano, San Nazzaro, San Lupo, Arpaise, Sassinoro, Sant’Arcangelo Trimonte, Pietraroja, Ginestra degli Schiavoni.
tipologie Falanghina del Sannio (anche spumante, vendemmia tardiva e passito) Falanghina del Sannio Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche spumante, vendemmia tardiva e passito) Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti (anche spumante, vendemmia tardiva e passito) Falanghina del Sannio Solopaca (anche spumante, vendemmia tardiva e passito) Falanghina del Sannio Taburno (anche spumante, vendemmia tardiva e passito)
menzioni geografiche Guardia Sanframondi o Guardiolo: comuni di Guardia Sanframondi, San Lorenzo Maggiore, San Lupo e Castelvenere. Sant’Agata dei Goti: comune di Sant’Agata dei Goti. Solopaca: comuni di Solopaca, Castelvenere, Guardia Sanframondi, San Lorenzo Maggiore, parte di Cerreto Sannita, Faicchio, Frasso Telesino, Melizzano, San Lorenzello, San Salvatore Telesino, Telese e Vitulano. Taburno: ApolIosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Foglianise, Montesarchio, Paupisi, Torrecuso, Ponte, parte di Benevento, Cautano, Vitulano e Tocco Caudio
uvaggio Falanghina minimo 85%; possono concorrere uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 15%.
Provincia di Caserta Comuni di: Sessa Aurunca, Cellole, Mondragone, Falciano del Massico e Carinola.
tipologie Falerno del Massico bianco Falerno del Massico rosso (anche riserva) Falerno del Massico Primitivo (anche riserva)
uvaggio Falerno del Massico bianco: Falangina minimo 85%; possono concorrere altre uve, massimo 15%. Falerno del Massico rosso: Aglianico minimo 60%; Piedirosso massimo 40%; possono concorrere altre uve, massimo 15%. Falerno del Massico Primitivo: Primitivo minimo 85%; possono concorrere Aglianico, Piedirosso e Barbera, da soli o congiuntamente, massimo 15%.
Provincia di Avellino Tutto il territorio della provincia, comuni di: Avellino, Ariano Irpino, Montoro, Solofra, Mercogliano, Monteforte Irpino, Atripalda, Cervinara, Grottaminarda, Avella, Montella, Mirabella Eclano, Serino, Lioni, Forino, Mugnano del Cardinale, Montemiletto, San Martino Valle Caudina, Baiano, Calitri, Sant’Angelo dei Lombardi, Altavilla Irpina, Nusco, Aiello del Sabato, Bisaccia, Pratola Serra, Frigento, Sperone, Montecalvo Irpino, Rotondi, Gesualdo, Caposele, Lauro, Montefalcione, Volturara Irpina, Manocalzati, Bagnoli Irpino, Fontanarosa, Sturno, Contrada, Prata di Principato Ultra, Flumeri, Sirignano, Montemarano, Vallata, Cesinali, Venticano, San Michele di Serino, Bonito, Capriglia Irpina, Paternopoli, Calabritto, Roccabascerana, Taurasi, Pietradefusi, Lacedonia, Chiusano di San Domenico, Montefredane, Santo Stefano del Sole, Ospedaletto d’Alpinolo, Torella dei Lombardi, Castelfranci, Quindici, Melito Irpino, Andretta, Quadrelle, Grottolella, Domicella, Pago del Vallo di Lauro, Casalbore, Aquilonia, Guardia Lombardi, Marzano di Nola, Moschiano, Villanova del Battista, San Sossio Baronia, Castelvetere sul Calore, Summonte, Lapio, Pietrastornina, Taurano, San Potito Ultra, Teora, Sant’Andrea di Conza, Santa Lucia di Serino, Carife, Vallesaccarda, Conza della Campania, Montefusco, Torre Le Nocelle, Morra De Sanctis, Santa Paolina, Scampitella, Luogosano, San Mango sul Calore, Savignano Irpino, Candida, Castel Baronia, Zungoli, Villamaina, Cassano Irpino, Trevico, Tufo, Rocca San Felice, Sant’Angelo all’Esca, Senerchia, Monteverde, San Nicola Baronia, Salza Irpina, Sant’Angelo a Scala, Greci, Parolise, Sorbo Serpico, Torrioni, Chianche, Montaguto, Petruro Irpino, Cairano.
tipologie Irpinia bianco Irpinia rosso (anche rosato e novello) Irpinia Coda di volpe Irpinia Falanghina (anche spumante) Irpinia Fiano (anche spumante e passito) Irpinia Greco (anche spumante e passito) Irpinia Piedirosso Irpinia Aglianico (anche passito e liquoroso) Irpinia Sciascinoso Irpinia Campi Taurasini
menzioni geografiche Campi Taurasini: comuni di Taurasi, Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemiletto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant’Angelo all’Esca, San Mango sul Calore, Torre le Nocelle, Venticano, Gesualdo, Villamaina, Torella dei Lombardi, Grottaminarda, Melito Irpino, Nusco, Chiusano San Domenico.
uvaggio Irpinia bianco: Greco 40%- 50%; Fiano 40%-50%; possono concorrere, uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 20%. Irpinia rosso: Aglianico minimo 70%; Fiano 40%-50%; possono concorrere, uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 30%. Irpinia Coda di volpe, Falanghina, Fiano, Greco, Piedirosso, Aglianico, Sciascinoso: minimo 85% del vitigno corrispondente; possono concorrere uve a bacca di colore analogo, massimo 15%. Irpinia Campi Taurasini: Aglianico minimo 85%; possono concorrere, uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 30%.
Provincia di Napoli Isola di Ischia, comuni di: Ischia Porto, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Serrara Fontana e borgo di Sant’Angelo, Barano.
tipologie Ischia bianco (anche superiore e spumante) Ischia rosso Ischia Forastera Ischia Biancolella Ischia Piedirosso o Per’ e Palummo (anche passito)
uvaggio Ischia bianco: Forastera 45%-70%; Biancolella 30%-55%; possono concorrere uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 15%. Ischia rosso: Guarnaccia 40%-50%; Piedirosso (Per’ e Palummo) 40%-50%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 15%. Ischia Forastera, Biancolella, Piedirosso (Per’ e Palummo): minimo 85% del vitigno corrispondente, possono concorrere uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, massimo 15%.
Provincia di Napoli Comuni di: Gragnano, Pimonte, Lettere, Casola di Napoli, Sorrento, Piano di Sorrento, Meta, Sant’Angelo, Massa Lubrense, Vico Equense, Agerola, parte di Sant’Antonio Abate e Castellamare di Stabia.
menzioni geografiche Gragnano: comuni di Gragnano, Pimonte e parte di Castellamare di Stabia. Lettere: comuni di Lettere, Casola di Napoli e parte di Sant’Antonio Abate. Sorrento: comuni di Sorrento Piano di Sorrento Meta Sant‟Angelo Massa Lubrense Vico Equense.
uvaggio Penisola Sorrentina bianco, anche menzione Sorrento: Falanghina e/o Biancolella e/o Greco bianco minimo 60%, di cui Falanghina minimo 40%; possono concorrere uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 40%. Penisola Sorrentina rosso, anche frizzante e menzioni Gragnano e Lettere: Piedirosso (localmente detto Pér’ e palummo) e/o Sciascinoso (localmente detto Olivella) e/o Aglianico minimo 60%, di cui Piedirosso minimo 40%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 40%.
Provincia di Benevento Tutto il territorio della provincia, comuni di: Benevento, Montesarchio, Sant’Agata De’ Goti, San Giorgio del Sannio, Airola, Telese Terme, Apice, Guardia Sanframondi, Morcone, San Bartolomeo in Galdo, Sant’Angelo a Cupolo, Moiano, Limatola, Cusano Mutri, San Salvatore Telesino, Paduli, Cerreto Sannita, Solopaca, San Nicola Manfredi, Faicchio, Torrecuso, Ceppaloni, San Marco dei Cavoti, Foglianise, Pietrelcina, San Leucio del Sannio, San Giorgio La Molara, Vitulano, Dugenta, Amorosi, Calvi, Apollosa, Castelvenere, Ponte, Colle Sannita, Pago Veiano, Circello, Baselice, Frasso Telesino, Durazzano, San Lorenzello, Pontelandolfo, San Lorenzo Maggiore, Pannarano, Bucciano, Paolisi, Cautano, Arpaia, Pesco Sannita, Fragneto Monforte, Melizzano, Buonalbergo, Paupisi, Molinara, Campoli del Monte Taburno, Tocco Caudio, Castelpagano, Montefalcone di Val Fortore, Bonea, Foiano di Val Fortore, Puglianello, Casalduni, San Martino Sannita, Forchia, Castelpoto, Castelvetere in Val Fortore, Reino, Campolattaro, Fragneto L’Abate, Santa Croce del Sannio, Castelfranco in Miscano, San Nazzaro, San Lupo, Arpaise, Sassinoro, Sant’Arcangelo Trimonte, Pietraroja, Ginestra degli Schiavoni.
tipologie Sannio bianco (anche frizzante) Sannio rosso (anche rosato, frizzante, superiore, riserva e novello) Sannio Aglianico (anche rosato, riserva, passito, novello, spumante) Sannio Aglianico-Piedirosso (anche rosato) Sannio Barbera (anche passito e spumante) Sannio Coda di volpe (anche passito e spumante) Sannio Fiano (anche passito e spumante) Sannio Greco (anche passito e spumante) Sannio Moscato (anche passito e spumante) Sannio Piedirosso (anche passito e spumante) Sannio Sciascinoso (anche passito e spumante) Sannio spumante Sannio bianco Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche frizzante) Sannio rosso Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche rosato, frizzante, superiore, riserva e novello) Sannio Aglianico Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche rosato, riserva, passito, novello, spumante) Sannio Aglianico-Piedirosso Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche rosato) Sannio Barbera Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche passito e spumante) Sannio Coda di volpe Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche passito e spumante) Sannio Fiano Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche passito e spumante) Sannio Greco Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche passito e spumante) Sannio Moscato Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche passito e spumante) Sannio Piedirosso Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche passito e spumante) Sannio Sciascinoso Guardia Sanframondi o Guardiolo (anche passito e spumante) Sannio bianco Sant’Agata dei Goti (anche frizzante) Sannio rosso Sant’Agata dei Goti (anche rosato, frizzante, superiore, riserva e novello) Sannio Aglianico Sant’Agata dei Goti (anche rosato, riserva, passito, novello e spumante) Sannio Aglianico-Piedirosso Sant’Agata dei Goti (anche rosato) Sannio Barbera Sant’Agata dei Goti (anche passito e spumante) Sannio Coda di volpe Sant’Agata dei Goti (anche passito e spumante) Sannio Fiano Sant’Agata dei Goti (anche passito e spumante) Sannio Greco Sant’Agata dei Goti (anche passito e spumante) Sannio Moscato Sant’Agata dei Goti (anche passito e spumante) Sannio Piedirosso Sant’Agata dei Goti (anche passito e spumante) Sannio Sciascinoso Sant’Agata dei Goti (anche passito e spumante) Sannio bianco Solopaca (anche frizzante) Sannio rosso Solopaca (anche rosato, frizzante, superiore, riserva e novello) Sannio Aglianico Solopaca (anche rosato, riserva, passito, novello e spumante) Sannio Aglianico-Piedirosso Solopaca (anche rosato) Sannio Barbera Solopaca (anche passito e spumante) Sannio Coda di volpe Solopaca (anche passito e spumante) Sannio Fiano Solopaca (anche passito e spumante) Sannio Greco Solopaca (anche passito e spumante) Sannio Moscato Solopaca (anche passito e spumante) Sannio Piedirosso Solopaca (anche passito e spumante) Sannio Sciascinoso Solopaca (anche passito e spumante) Sannio Solopaca Classico bianco Sannio Solopaca Classico rosso (anche riserva) Sannio Taburno bianco (anche frizzante) Sannio Taburno rosso (anche rosato, frizzante, superiore, riserva e novello) Sannio Aglianico Taburno (anche rosato, passito, novello e spumante) Sannio Aglianico-Piedirosso Taburno (anche rosato) Sannio Barbera Taburno (anche passito e spumante) Sannio Coda di volpe Taburno (anche passito e spumante) Sannio Fiano Taburno (anche passito e spumante) Sannio Greco Taburno (anche passito e spumante) Sannio Moscato Taburno (anche passito e spumante) Sannio Piedirosso Taburno (anche passito e spumante) Sannio Sciascinoso Taburno (anche passito e spumante)
menzioni geografiche Guardia Sanframondi o Guardiolo: comuni di Guardia Sanframondi, San Lorenzo Maggiore, San Lupo e Castelvenere. Sant’Agata dei Goti: comune di Sant’Agata de’ Goti. Solopaca: comuni di Solopaca, Castelvenere, Guardia Sanframondi, San Lorenzo Maggiore, parte di Cerreto Sannita, Faicchio, Frasso Telesino, Melizzano, San Lorenzello, San Salvatore Telesino, Telese e Vitulano. Solopaca Classico: comune di Solopaca. Taburno: Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Foglianise, Montesarchio, Paupisi, Torrecuso, Ponte, parte di Benevento, Cautano, Vitulano e Tocco Caudio.
uvaggio Sannio bianco, anche con menzioni geografiche: Trebbiano toscano e Malvasia (bianca di Candia) minimo 50%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 50%. Sannio rosso, anche con menzioni geografiche: Sangiovese minimo 50%; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 50%. Sannio Coda di volpe, Fiano, Greco, Moscato, Aglianico, Barbera, Piedirosso, Sciascinoso, anche con menzioni geografiche: minimo 85% del vitigno corrispondente; possono concorrere uve a bacca di colore analogo, massimo 15%. Sannio Aglianico-Piedirosso anche con menzioni geografiche: Aglianico e Piedirosso, di cui la varietà minore al 40% minimo. Sannio spumante: Aglianico e/o Falanghina minimo 70%; possono concorrere altre uve, massimo 30%.
Provincia di Napoli Comuni di: Boscotrecase, Trecase, San Sebastiano al Vesuvio, parte di Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Boscoreale, Torre Annunziata, Torre del Greco, Ercolano, Portici, Cercola, Pollena Trocchia, Sant’Anastasia, Somma Vesuviana.
tipologie Vesuvio bianco Vesuvio rosso (anche rosato) Vesuvio Lacryma Christi bianco (anche spumante e liquoroso) Vesuvio Lacryma Christi rosso (anche rosato)
uvaggio Vesuvio bianco e Lacryma Christi bianco: Coda di volpe (localmente detto Caprettone o Crapettone) minimo 35%; Verdeca massimo 45%; possono concorrere Falanghina e Greco, massimo 20%. Vesuvio rosso e Lacrima Christi rosso: Piedirosso (localmente detto Palombina) minimo 50%; Sciascinoso (localmente detto Olivella) massimo 30%; può concorrere l’Aglianico, massimo 20%.
Fonti: Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali); Enti regionali; Consorzi produttori. Dati estrapolati dai disciplinari di produzione, aggiornati sulla base delle informazioni reperite, uniformati nell’esposizione e organizzati da Dipende che Vino.
“Le buone intenzioni, l’educazione La tua foto profilo, buongiorno e buonasera E la gratitudine, le circostanze Bevi se vuoi ma fallo responsabilmente… ”
Sono i primi versi della canzone Sincero, scritta e cantata da Bugo. Mi sembrano l’ideale per accompagnare l’assaggio e la recensione di questo vino. Un Aglianico del Taburno DOCG, qui nella versione 2015 della cantina Ocone.
Come localizzazione siamo in Campania, nel Sannio Beneventano. Le uve provengono da vigneti con suoli calcarei e argillosi posti a circa 400m nella Valle Telesina.
Ad essere Sinceri, trovo che l’Aglianico sia uno dei più grandi vini rossi italiani, che però nel nord Italia è ancora poco conosciuto e difficilmente lo si trova nelle liste dei ristoranti. Non a caso tra appassionati viene definito il Barolo del sud per le sue qualità e capacità di affinamento.
Come vinificazione, questo Diomede ha fatto una lunga macerazione, di circa 20 giorni ed un affinamento con passaggio in barrique e tonneaux per un anno per poi tornare in acciaio e successivamente in bottiglia per altri 2 anni (minimo) diventati ormai 4.
Alla vista il colore è cupo, di un rosso scuro sanguigno. I profumi ricordano la prugna essicata, la viola, le more e i mirtilli in confettura. Ci sono poi le note di affinamento in legno, la vaniglia, il cuoio.
Facendolo ruotare rilascia note intense, balsamiche, di mentolo e incenso. In bocca è caldo, con un notevole corpo e tannini ormai addomesticati. Bella l’acidità che aiuta il sorso ma resta comunque un vino che chiede cibo, qualcosa di succulento e strutturato come un brasato ad esempio.
II sorso si allunga con un piacevole sviluppo aromatico che arriva alla confettura di frutti di bosco. Il prezzo è all’incirca uguale al CD di Bugo (17,50).
Nel complesso è un vino armonico e assolutamente piacevole, anzi Sincero.
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