Montefalco Sagrantino DOCG
Bastardo, è il nome del paese a pochi chilometri da Montefalco dove circa 20 anni fa conobbi il Sagrantino, l’occasione era la ‘Maialata’ una Sagra dove poter gustare il maiale in ogni sua parte, perchè come si dice ‘del maiale non si butta via niente’, figurati a 30 anni, con gli amici tutti assetati e affamati quale occasione imperdibile si era presentata, evvai di Montefalco Rosso (un blend di Sangiovese dal 60 al 70%, Sagrantino dal 10 al 15% e altri vitigni a bacca rossa per un massimo del 30%), quante risate e che bella gente gli Umbri. Il clou è stato a una cena di quel weekend dove è comparso sulla tavola il Sagrantino (100% uva Sagrantino), non lo conoscevo e caspita mi sembrava la cosa più buona mai bevuta. Questo ricordo mi torna ogni volta che apro un Sagrantino, tornano i sorrisi degli amici e il clima di festa, è un gran vino, per festeggiare qualcosa, sia anche la fine della settimana lavorativa o la visita di un amico che non vediamo da tempo, da ammirare e sorseggiare ringraziando quel monaco pellegrino devoto di S. Francesco che, si presume, abbia lasciato le prime barbatelle nella zona, documenti storici ne attestano l’esistenza del vitigno già dal 1572.
Sono 5 le località che possono produrre il Montefalco Sagrantino: Montefalco, Gualdo Cattaneo e parti dei Comuni di Bevagna, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria, tutti in provincia di Perugia. Non è chiara l’origine del nome ma sembra derivi dal fatto che venisse usato in cerimonie sacre o durante le sagre. Il Montefalco Sagrantino in versione secca è in realtà un vino ‘recente’, che venne prodotto per la prima volta nel 1972, prima era solo in versione dolce Passito. È un vino ricco di Polifenoli con Tannini che necessitano di un discreto periodo di affinamento, potete lasciarlo in cantina anche 20 anni e ritrovarlo al massimo della sua evoluzione.
Quasi in concomitanza con la presentazione a Montefalco dell’annata 2014 io celebro oggi quella del 2010 nella versione di Terre de la Custodia, azienda storica con vigneti a Montefalco e Gualdo Cattaneo. Fermentato in acciaio per una decina di giorni resta poi sulle bucce un’altra settimana, affinato un anno in barrique poi in bottiglia, non una bottiglia qualunque ma la loro bottiglia brevettata, sintesi perfetta di utilità e praticità. Ha due incavi nella parte inferiore, fronte e retro, quello frontale serve a creare uno spazio che impedisce la formazione di bolle d’aria che durante la mescita possano movimentare il residuo che si è creato nel fondo ed esternamente diventa punto di presa per il pollice, quello posteriore, lineare, funge da barriera che trattiene i residui all’interno, sul fondo, quando la bottiglia è inclinata, è anche punto di presa sicura per l’indice piegato che tiene la bottiglia sul retro.
Montefalco Sagrantino 2010 Terre de la Custodia
Note di degustazione: Rosso rubino intenso tendente al granato, consistente nel bicchiere. Al naso è molto intenso con profumi di ciliegia e note di sottobosco, legni pregiati e cuoio, al gusto è puro piacere, il frutto è carnoso, di amarene e ciliegie, morbido, tannini significativi ma ben evoluti, bella acidità e sapidità a bilanciare tanta morbidezza alcolica, rimane in bocca almeno 20 secondi in un splendido gioco di aromi che lentamente si allontanano lasciandoti il ricordo di qualcosa di molto piacevole. L’abbinamento richiede piatti succulenti, carni grasse, brasati, io l’ho abbinato ad un risotto allo zafferano ed era armonico, con l’arrosto di manzo il vino era predominante ma non mi è dispiaciuto per niente che lo fosse. Se vuoi provarlo, il 2010 costa 25/30 euro mentre l’annata 2011 si trova a 16,50 direttamente nello shop online dell’Azienda.
Luca Gonzato